
Di Simone Fabbrini.
Sabato 23 maggio ho corso Mugello Trail, 23km e circa 1280D+; avevo accarezzato in gennaio la speranza, dopo la Ronda Ghibellina (percorso da 27km), di correre la 60km, ma il mio fisico mi ha fatto capire che non era il caso. Sono arrivato in Mugello dopo tre mesi fisicamente tribolati e con soli 185km nelle gambe, tanti dubbi sulla tenuta, ma anche tanta voglia di salire e scendere per i boschi di questa terra!
Sveglia presto sabato mattina, partenza da Firenze intorno alle 6,15, mia figlia “caricata” in macchina in pigiama mentre ancora dormiva, nuvole ovunque e pioggerella fine……un momento, ma il Lamma (servizio meteo della Toscana) diceva solo nuvoloso e questa pioggia da dove salta fuori????
Ah….ho capito sarà stata la danza della pioggia fatta da Alberto, in arte @Bussino71 su RunningForum, che chiedeva brutto tempo ahahahah.
Arrivo sotto un cielo plumbeo, parcheggio un po’ distante dall’area di partenza seguito da gentili volontari, raggiungo la Badia a piedi (mia figlia si è, nel frattempo, svegliata), ritiro pettorale, punzonatura ed inizio l’attesa indeciso sull’abbigliamento: non è freddo, ma tira vento e immagino che in alto pioverà anche un po’; il cielo è carico di pioggia, si vede appena l’inizio delle montagne che svettano sopra di noi nascoste dalla nebbia e dalle nuvole.
Ragiono anche su come gestire la poca preparazione che ho, devo far bastare le poche energie a disposizione, negli ultimi due mesi la distanza più lunga che ho corso è stata 15km.
Mi saluta @Simo83 (di Running Forum) che mi riconosce dall’avatar, chiacchero un po’ con un mio compagno di società, Claudio Belotti, che so essere moooolto più veloce di me e che in gara di certo non vedrò mai; chiuderà infatti in 2h50’, un’ora meno del mio tempo, bravo!
Alla fine decido di partire in maglietta a mezze maniche, con sopra la mitica canotta rossa Luivan, che indosso per la seconda volta dopo Firenze Urban Trail; quando poi arriverò in alto vedrò……
Ho azzardato sulle scarpe, lasciando le Brooks Pure Grit nella borsa e calzando le nuove (solo 6km percorsi) Inov-8 Roclite 295. Di certo le Brooks nel fango sono come un paio di sci (già sperimentate, ahimè), vediamo le Inov-8 come vanno e speriamo non mi facciano male dopo solo 10km.
Pronti, via, si parte, io sono quasi in fondo al gruppo, non ho fretta e non voglio ostacolare quelli più veloci di me; appena fatti 200 metri nel bosco una ragazza si distende davanti a me (eheheh il mio fascino discreto ha colpito ancora….. ) fortunatamente senza danni, le chiedo come sta, dice bene e io proseguo. La salita me l’ero immaginata più continua e ripida e invece permette anche di correre, ma cerco di controllarmi e di non usare subito tutta la poca energia che so di avere nelle gambe. Mi ritrovo a parlare con due francesi di Grenoble, che sono venuti appositamente in Mugello per correre la 23km, ma si fa fatica a parlare e salire allo stesso tempo. Si sale, aumenta il freddo, che fo…..mi fermo e mi copro….???? Ma no, avanti così! Arriviamo al crinale, piove a vento, sono senza cappello, gli occhiali sono bagnati e appannati insieme (evento estremamente raro) e inizia la discesa sul pratone pieno di buche, da cui si sarebbe dovuto godere di una splendida vista su tutto l’Appennino (@Bussino71, aver fatto la “danza della pioggia” ti costerà una birra la volta che ci conosciamo eheheh). Scendo come un bradipo accecato, impossibile correre, saltare, essere dinamici, non vedo niente, mi ripeto che al ristoro manca poco, ci sarà un minimo di riparo dove sistemare la questione occhiali. Al ristoro, raggiunto dopo poco, metto il cappello con la tesa e pulisco un po’ le lenti, adesso va meglio, bevo e con calma riparto. Ed ecco la prima sorpresa positiva, scendiamo per una breve discesa fangosa e sento che le scarpe tengono alla grande, vedo gli altri titubanti e scivolanti, mentre io vengo giù bene e senza incertezze, bene, bella notizia, ste’ scarpe sono una bomba! Peccato che il resto non sia all’altezza…..
Passiamo dalla cascata dell’abbraccio (emozionante è il minimo che si possa dire), mi fermo scatto un po’ di foto, tutte mosse ovviamente….poi continuo alternando corsa e cammino per risparmiare energie.
Intorno al 15km sento però un calo netto, la fatica aumenta e gli acciacchi che mi danno fastidio da alcuni mesi tornano a farsi sentire. Di tanto in tanto do strada a qualcuno più veloce di me, altre volte sono gli altri che si fermano e mi fanno passare, forse innervositi dallo sciaguattio delle mie borracce, rumore “inquietande” nel silenzio della foresta….
Si va avanti, mi aspetta la lunga discesa e qui seconda sorpresa, trovo ancora un po’ di forza per affrontarla con decisione: nella prima parte completamente fangosa supero una ventina di trailers in difficoltà per via del fango, non mi sembra vero, io che non sono un discesista vengo giù senza indugio, sufficientemente agile e ancora reattivo, delle scarpe ho già detto, mi assecondano e tengono anche sul ripido fangoso, uno spettacolo! Non mi era mai divertito così tanto in discesa. Sul finale la strada diventa sassosa e mi fanno un po’ male i piedi, poi ci sono i due scenografici guadi che mi “gelano” dal ginocchio in giù (i tendini hanno ringraziato, un po’ meno i polpacci).
Inizia l’ultima salita, chiacchero un po’ con due ragazzi romagnoli che fotografano il cartello con Dante che introduce alla valle dell’Inferno, poi li lascio e resto solo, single track bello, come lo sono stati tutti quelli su cui ho corso oggi , faccio strada a due concorrenti Top della 60km, li studio un attimo mentre mi superano per “carpire” qualche segreto ma velocemente sono scomparsi. Sono ad 1,5km dall’arrivo, passo sopra una masso, mi appoggio ad un pietrone, ma sono così stanco che quasi faccio una caduta fantozziana (e da fermo!!) alzo lo sguardo e vedo un fotografo piazzato che mi sta scattando foto….acc….ma proprio adesso!
Il finale è faticoso, le energie sono finite, cammino ancora un po’, poi intravedo la scaletta che immette davanti alla Badia e riparto, ci sono persone che mi applaudono e incitano ( bello!), vedo la mia famiglia, sorrido, li supero di 10 metri ma poi mi fermo e torno indietro cercando, invano, di convincere mia figlia a correre con me fin sul traguardo…..pazienza sarebbe stato il finale più bello di questa corsa e di questa giornata.
Riparto da solo e arrivo al traguardo dentro la Badia, sento lo speaker che dice il mio nome, mi danno la maglia di finisher (troppo stretta, urca…..devo dimagrire), una lattina di birra, mi raggiunge mia figlia…….sono stanco ma felice, come sempre, dopo una gara portata a termine, specialmente dopo una gara bella come questa.
Poi pranzo e rientro a Firenze.
Complimenti a tutti i partecipanti e agli organizzatori: tutto ha funzionato al meglio, tutto è stato predisposto al meglio, percorso bello bello e davvero molto corribile (e se lo dice una schiappa come me….), stupendi single track, bravi! Tornerò, acciacchi permettendo, nel 2016. E magari ci sarà il sole!
Bellissimo racconto!!! Sono stanco morto!!!
Concordo con Filo…sono sudato ad averlo solo letto!!! 🙂
Bravo Simone, specialmente contando il poco allenamento che avevi nelle gambe. Il prossimo anno mi sa che mi aggrego! E bravo anche per il racconto!!!
Complimenti Simo!!!
Grande Simo!!!Confermo i complimenti fatti a quello post Maratona!!!